di MASSIMILIANO SCAGLIARINI
BARI - I fornitori non pagati, gli agricoltori raggirati, la ricchezza prodotta ogni giorno dal sole che finisce in Svizzera e Lussemburgo. Lo sviluppo è finito, la saturazione è vicina, i primi segnali dicono che la bolla del fotovoltaico sta per scoppiare. Con il rischio che in Puglia, la regione che in Italia ospita il maggior numero di pannelli, rimangano soltanto macerie. A luglio il Tribunale di Bari ha ammesso al concordato preventivo il più grande contractor pugliese e uno dei maggiori del Mezzogiorno. La Saem di Altamura, 70 milioni di fatturato e 130 dipendenti (oggi in gran parte in cassa integrazione), realizzava impianti fotovoltaici «chiavi in mano» in Puglia, Basilicata e Calabria.
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